Ad un anno del progetto Giocare per Diritto a Danisinni si continua a giocare facendo dell’inclusione e del rispetto delle regole il perno dell’educazione allo sport.

Giocare per diritto

A piazza Danisinni c’è un campetto colorato realizzato con l’aiuto dei bambini del quartiere che, ad un anno del progetto “Giocare per diritto” dell’Uisp Sicilia, finanziato dall’impresa sociale Con i bambini, è diventato il centro di scambio e di inclusione con i bambini di altri quartieri.

Il progetto nasce nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile e coinvolge otto istituti penitenziari siciliani.

Grazie all’intervento delle psicologhe dello sport e degli educatori il progetto ha permesso che i bambini imparassero ad avere un nuovo sguardo verso se stessi e verso i pari nel segno dell’integrazione, del confronto, e del rispetto reciproco.

Lo stesso in cui è partito il progetto, l’asilo nido del rione al centro della piazza ha nuovamente preso forza con l’inizio dei lavori per la ristrutturazione e la riapertura a breve.

Non è solo una coincidenza ma un processo di Ri- generazione che sta vivendo il rione Danisinni da qualche tempo e che riceve una spinta significativa da tutte le associazioni, i gruppi, la comunità intera che si stringe attorno alla Parrocchia del nostro Fratel Mauro e che ridona speranza e bellezza ai suoi abitanti.

Riportiamo un suo articolo in occasione di quest’anno di intensi mutamenti e del progetto della UISP Sicilia:

Piazza Danisinni è un girotondo, spazio di gioco e di confronto con la vita, quella reale e cruda che non fa sconti neppure ai bambini. Lì si impara ad esplorare il mondo e a conoscere se stessi difendendosi dagli altri che vorrebbero prevaricare ma, anche, a solidarizzare con i più fragili a custodirli e a coinvolgerli nei giochi.

Tutto gira attorno ad un asilo nido chiuso dal 2007 per scellerate distrazioni politiche prive di visione e interessate, piuttosto, ad investire nei luoghi del commercio o della Palermo bene.
Quel plesso abbandonato fino ad un anno fa costituiva lo sfregio recato al rione arabo che, però, non si è rassegnato e con tenace spirito di resistenza ha cercato di ritrovare voce e così difendere i propri diritti, primo tra tutti il diritto al futuro.

Proprio un anno fa quando il team di Giocare per diritto iniziava a muovere i suoi primi passi finalmente apriva il cantiere edile per la ristrutturazione dell’asilo. L’Amministrazione locale accogliendo “il grido degli ultimi” ha approvato il progetto in vista della riapertura dello storico presidio educativo.

Oggi a distanza di un anno in piazza si continua a giocare, l’asfalto grigio di prima è stato colorato dai piccoli coinvolti dalla Comunità educante territoriale che, supportata sempre dall’impresa sociale Con i Bambini, ha tessuto diverse azioni con i minori e le rispettive famiglie per contrastare la dispersione scolastica ed esprimere i talenti di ciascuno.

L’asilo è stato ristrutturato ed è prossimo alla riapertura, le nuove generazioni vi saranno accolte e così si potrà sostenere il processo educativo fin dai primi anni di vita.

Desta meraviglia come molti bambini abbiano imparato a giocare in modo diverso, rispettando le regole ma, prima di tutto, cominciando a rispettare se stessi e gli altri, prima che per vincere giocando per esserci e sentirsi riconosciuti.

Giocare per diritto ha permesso l’integrazione oltre i pregiudizi e attraverso le squadre miste le ragazze hanno imparato a darsi valore e i ragazzi a rispettarle riconoscendone il ruolo. Anche la possibilità di confrontarsi con i minori di altri quartieri della città ha avviato ulteriori processi di crescita e di apertura di orizzonti.

Significativo è stato il lavoro di alfabetizzazione emozionale e di espressione positiva delle proprie emozioni curato dalle psicologhe dello sport. Prevenire gli agiti attraverso l’educazione emotiva ha permesso di riparare fratture e crescere attraversando le frustrazioni e dando spazio a tutte le emozioni che abbisognano di riconoscimento ed espressione.

Considerata la complessità di ogni famiglia i nostri ragazzi hanno acquisito strumenti di ascolto e di interazione significativi per la loro crescita e per contribuire alla cura degli spazi comuni e della cultura dello sport.

Quella di Giocare per diritto è un’azione, uno sguardo, che in sinergia a tanti altri interventi educativi sta cercando di restituire sorriso e desiderio di bellezza alle nuove generazioni di un territorio nel cuore di Palermo che, fino a qualche anno fa, era considerato invisibile.

A Danisinni oggi si gioca e si guarda al futuro”.