Processo di partecipazione attiva

La Comunità di Danisinni costituita in ETS, su mandato della Parrocchia Sant’Agnese, coordina l’ospitalità delle diverse realtà formali ed informali già accolte negli spazi parrocchiali, promuove la nascita di microimprese capaci di creare economia territoriale e offre beni strumentali a favore dei giovani del luogo che desiderano investire in nuovi progetti di cooperazione.

L’obiettivo è quello di coinvolgere nel processo di sviluppo il territorio attraverso un percorso partecipativo che vede i giovani quali attori protagonisti uniti a professionisti disponibili a creare un sistema cooperativo paritetico. I giovani del luogo, per esperienza, hanno maturato spunti creativi preziosi frutto del costante confronto con criticità complesse che affrontano con capacità di resilienza.

L’atteggiamento di fondo che muove la Comunità di Danisinni, prima ancora di “fare” qualcosa, è quello di riporre fiducia nelle nuove generazioni e credere nella possibilità di costruire un futuro migliore. Per tale finalità abbiamo coltivato la speranza e condiviso visioni e progetti, non con mero ottimismo ma con la capacità di mettersi in gioco credendo in un inedito domani possibile, in cui il lavoro onesto e inserito in una filiera etica esprime un tassello fondamentale di tutto il processo comunitario.

La prima azione simbolica, nel 2013, è stata la creazione di un biostagno irrorato dalle acque del Papireto e ubicato nel cuore della piazza all’interno del  giardino dell’asilo “Galante”. L’area di depressione di Danisinni, infatti, costituisce il letto del fiume e quindi ciò che fino a poco prima era colto come un limite, perché un abbassamento di livello rispetto all’area contigua della Città, ora veniva ri-significato quale protezione a custodia di un’oasi paesaggistica da esplorare. Un biostagno con attorno la piantumazione del papiro, offriva l’occasione emblematica per iniziare una riappropriazione identitaria al contrario: non più difensiva ma propositiva!

Un passaggio culturale che richiede tempi lunghi è il percepirsi portatori di valore e degni di interesse ma quell’opera, seppure momentanea, costituiva il segno di ciò che gradualmente era possibile realizzare. Anche il logo creato per l’occasione, a firma di Fausto Gristina e Sabrina Leone, la goccia col sorriso, viene ad esprimere le risorse presenti nel rione a partire dall’acqua e dai bambini, e cioè dall’ambiente e dalle famiglie che a Danisinni raccontano la possibilità di una sosta ristoratrice, la convivialità della mensa, il contatto con la natura e le persone che vi abitano, la sicilianità dei sapori e dei colori locali. Aspetti da cogliere in una prospettiva comunionale proprio perché ogni goccia da sola rischia di scomparire ma unita a tante altre, forma un fiume capace di trasportare e generare nuova vita.

Percorso educativo e riabilitativo

Nel 2016, dopo la concessione in comodato d’uso gratuito del terreno attiguo alla Chiesa da parte della famiglia La Ciura, la Comunità di Danisinni ha creato la Fattoria comunitaria frutto del quotidiano lavoro dei volontari della parrocchia. Un’oasi di pace aperta a tutta Palermo oltreché alle famiglie del territorio.

Dapprima con la piantumazione degli alberi della storia biblica, quali testimoni muti dello scorrere dei tempi, si è voluta rappresentare la custodia del Creatore che attraverso il creato continua a prendersi cura dell’umanità. Quindi insieme alla coltivazione della terra sono stati accolti i primi animali, spesso salvati da condizioni di indigenza, e così offrire un contesto riabilitativo per i volontari che svolgono un tempo di servizio, alcuni quale misura alternativa alla detenzione, ed educativo per le famiglie e le scolaresche in visita. Nella fattoria con il supporto del Comune è stato realizzato un parco ludico espressivo e si è accolto il Collettivo Chapitò che offre laboratori e spettacoli di teatro circense.

Nel 2017 la Comunità ha restaurato una casa parrocchiale dando vita alla LudoBiblioteca di rione. Un luogo di sosta e di nutrimento per contribuire a creare visioni e prospettive di vita, attraverso la lettura ed il gioco, e così favorire la maturazione del sapere e l’espressione delle competenze peculiari di ciascuno. Sempre nello stesso anno la Comunità unita al Comune di Palermo ha promosso le Conversazioni territoriali per favorire il processo di partecipazione attiva e la successiva apertura dello Sportello di Mediazione comunitaria frutto del percorso di formazione che il Comune ha tenuto a un gruppo di donne del territorio.

Rigenerazione umana e urbana

Nel 2018 la Comunità ha accolto negli spazi parrocchiali il Museo sociale Danisinni costituito quale evoluzione del percorso di collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Un polo per la promozione dell’arte contemporanea in città e da cui è nato il Laboratorio teatrale di Danisinni.

Nello stesso anno si è a avviata l’esperienza informale di home restaurant presso alcune famiglie, l’accoglienza in pensione per il turismo sociale comprensiva di tour del quartiere e la condivisione dei prodotti della fattoria che, entro il 2021, vedrà la start up della cucina solidale I sapori di Danisinni, un’Ape car attrezzata con cucina professionale che potrà offrire ristorazione per gli eventi di quartiere e, al contempo, servizio catering in altre aree della Città.

Negli anni per la Comunità di Danisinni parlare di rigenerazione ha significato credere che il principio di sussidiarietà orizzontale possa essere portato a sistema e, sul piano socioeducativo, è quello che con la Comunità Educante Evoluta Zisa-Danisinni, coordinata dal Centro Tau, si sta realizzando. Un significativo lavoro di sinergia tra terzo settore, pubblico e privato, che ha portato, anche, al progetto di ristrutturazione dell’Asilo Nido comunale. La decisione politica di abbattere l’edificio segnava una ferita territoriale molto grave perché non si era tenuto conto della centralità che l’Asilo avrebbe avuto per lo sviluppo sociale e culturale del territorio.

Il lungo percorso di Cittadinanza Attiva ha portato ad una progettazione partecipata che vedrà, a breve, aprire il cantiere per il recupero dell’immobile. Restituendo supporto alla prima infanzia si innescherà un processo virtuoso capace di favorire anche il successivo inserimento dei bambini nella scuola primaria e di contenere il rischio di dispersone scolastica. Il presidio pubblico, inoltre, costituirà un rilevante supporto alle famiglie per favorire l’inserimento lavorativo delle mamme e così sostenere la precaria economia domestica. Altra ricaduta sarà sulla fisionomia urbanistica della piazza perché contribuirà a contenere l’espansione edilizia informale favorita dallo stato di degrado del presidio pubblico e a creare un arredo urbano capace di bellezza. Il Nido farà da volano per tutta una serie di attività che potranno nascere attorno e che permetteranno l’emergere una microeconomia locale favorendo, così, le attrattive territoriali.

È comprensibile, dunque, come la Comunità di Danisinni promuove le diverse azioni territoriali a partire da una visione sistemica in cui i vari ambiti si intrecciano creando  uno sviluppo che integri popolazione locale, ambiente e valori condivisi.

Spazi e relazioni di cura

Un ulteriore segno di questa sinergia è stato la realizzazione, nel 2020, del Cortile del Buon Samaritano quale spazio a servizio dell’abitare comune. Attraverso il supporto di Fondazione Azimut sono stati riqualificati gli ambienti parrocchiali offrendo un inedito luogo di accoglienza ed accompagnamento per i più indigenti: il poliambulatorio con la farmacia solidale volto alla prevenzione e alla cura traducendo il chinarsi del buon Samaritano che vede e fascia le ferite del moribondo; la Caritas parrocchiale con lo sportello di ascolto e l’emporio per le derrate che continuerà a farsi carico dei bisogni emergenziali e di orientare verso altri servizi necessari; lo spazio di accoglienza e di ristoro che potrà fronteggiare richieste di particolare smarrimento così come fu la locanda a cui si appoggiò il buon Samaritano. La prossimità, all’interno del Cortile, si traduce anche in visione per il futuro ed è per questo che gli spazi adibiti alla biblioteca di quartiere, allo sportello di mediazione territoriale, al centro clinico della Comunità educante, al salone per le catechesi e per i laboratori dei bambini, sono ripensati quali luoghi volti a sostenere ed accompagnare la crescita e l’autonomia delle persone, per supportare la fatica del quotidiano e la fiducia nelle potenzialità di cui ciascuno dispone. All’interno del Cortile è stato accolto, pure, un presidio comunitario delle Suore Cappuccine, La Casa pane spezzato segno della condivisione del vivere con il popolo propria del carisma francescano cappuccino.

Le diverse azioni in itinere possono essere approfondite all’interno delle sezioni riguardanti l’Associazione “Insieme per Danisinni” e i vari partner della Comunità di Danisinni ETS.